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ECOnomia | Per una produzione sostenibile è necessario rivedere l'intera filiera

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

18
MAR
2019

Da agosto 2018, una sedicenne svedese, Greta Thunberg, ha iniziato a presidiare il Parlamento svedese recando un cartello con scritto: “SKOLSTREJK  FÖR KLIMATET” (sciopero scolastico per il clima). Il suo gesto ha attratto l’interesse pubblico, specie per le semplici parole espresse dalla ragazza in merito all’inattuazione degli interventi di tutela che, se non adottati subito, diverranno inefficaci, specie se demandati alle generazioni future. Concetti lapalissiani che hanno rilevato condizioni realmente nocive e irreversibili per l’ambiente e il territorio del nostro Pianeta. Greta, con i suoi semplici gesti, è riuscita a evidenziare una condizione denunciata inutilmente per decenni da ambientalisti e scienziati. Nonostante la richiesta di soluzione dei problemi ambientali non possa essere una scelta ideologica ma logica, all’azione di Greta sono stati attribuiti significati politici che, ancora peggio, hanno generato insensati schieramenti contrapposti fra le sinistre e le destre mondiali. Perché, come ormai per ogni intervento che incida su ambiente e territorio, l’unico interesse reale è quello economico, specie se speculativo. Anche dove sembra esserci un risveglio di coscienze verso l’ambiente, questo è, puntualmente, colto come un’opportunità economica. Perfino le energie rinnovabili, la produzione di veicoli a zero emissioni, il contenimento dei consumi energetici, la produzione di apparecchiature elettriche a basso consumo, se non rispettano il binomio ecocompatibilità – qualità di una produzione o di una tecnologia che non abbia un impatto negativo sull'ambiente o sull'ecosistema, ed etica - adozione di scelte produttive buone e lecite verso la manodopera impiegata e il mercato, sono solo un’opportunità di consolidamento del capitalismo a danno della salute, del lavoro, dell’ambiente, del territorio. Non basta, infatti, diffondere moduli fotovoltaici o generatori eolici per produrre energia elettrica o commercializzare autoveicoli a zero emissioni se ogni singolo componente di questi prodotti non sia ecocompatibile ed etico. Seppure possa apparire un circolo vizioso, le soluzioni nel settore della produzione etica e compatibile risalgono a oltre mezzo secolo fa. Quanto può essere utile all’ambiente una tecnologia che si serve di componenti e materie prime ottenute come l’acciaio prodotto da ArcelorMittal o i minerali estratti con lo sfruttamento della manodopera e del territorio? La cosa più corretta sarebbe stata applicare le tecnologie ecocompatibili ed etiche allo scopo di produrne nuove, molto prima di commercializzare i risultati delle scoperte. Non ha nessuna efficacia, infatti, immettere sul mercato autoveicoli a emissioni zero se le fabbriche produttrici inquinano e si servono di materie prime ricavate causando inquinamento. Un parallelismo è applicabile in merito all’alimentazione biologica. Un prodotto biologico è tale se rispetta precisi criteri di coltivazione o allevamento ma, nella realtà, il rispetto delle norme si scontra con le modalità attuative. Un campo o un allevamento biologico sono davvero tali se sono circondati da fonti inquinanti e l’ente certificatore e scelto e pagato dal produttore? Può davvero considerarsi ecocompatibile un cibo biologico se per raggiungere i consumatori percorre migliaia di chilometri a bordo di mezzi inquinanti? Perché le produzioni siano considerabili etiche ed ecocompatibili, quindi, serve coerenza e rispetto delle norme per l’intera filiera affinché, fruendo di un prodotto utile e avanzato, si possa essere certi che, per ottenerlo, non sia stata sfruttata la manodopera, non sia stato danneggiato l’ecosistema e non si metta in pericolo la salute della popolazione. Quindi, non ha senso boicottare gli acquisti ma è necessario pretendere l’attuazione delle leggi che impongono etica ed ecocompatibilità nella realizzazione di nuovi prodotti e nella loro distribuzione. Greta Thunberg non è una pericolosa fanatica ambientalista al soldo di poteri occulti ma una sedicenne che, come il resto degli adolescenti, vorrebbe solo respirare, alimentarsi, vivere in modo sano in un ambiente sano e lo chiede agli adulti che sono responsabili della sua esistenza.



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